Halloween: vescovi Romania, “è l’anticamera dell’esoterismo e dell’occultismo e distrugge le nostre tradizioni”

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Agenzia SIR della Conferenza Episcopale Italiana

Giovedì 30 ottobre 2019

 

“Questa festa è stata concertata per distruggere la solennità di Ognissanti”. Lo ha affermato mons. Virgil Bercea, vescovo greco-cattolico di Oradea, città nel nord della Romania prossima al confine con l’Ungheria, a proposito della festa di Halloween, veicolata dai modelli consumistici occidentali e diffusa anche in Romania, una nazione che conserva, soprattutto nelle zone rurali, le tradizioni religiose della ritualità agraria: nulla a che vedere con la celebrazione dell’orrido e del malefico di provenienza anglosassone.

“Da noi in passato, in tutta la Transilvania – prosegue il presule –, con l’arrivo dell’autunno si celebravano le feste del raccolto e i ragazzi si mascheravano girando la sera per i villaggi, ma con gioia, non certo con il gusto del macabro”.

Il vescovo lamenta che in questi trent’anni seguiti alla fine del regime comunista si sia verificata una profonda americanizzazione delle abitudini della popolazione e non ha dubbi:

“Si tratta di un grande affare economico. Nelle mie lettere pastorali ho richiamato la centralità della festa di Tutti i Santi. Nelle scuole non dovrebbero aderire a queste mode. A mio avviso, occorrerebbe uno sforzo pastorale congiunto dell’episcopato su questo tema”.

Il vescovo spiega inoltre che in alcune zone della Romania le Chiese di rito orientale osservano sempre più di frequente le pratiche di suffragio dei defunti per Ognissanti, tradizionalmente svolte l’8 novembre, festa dei tre Arcangeli.

“Questo avviene – conclude mons. Bercea – anche da parte degli ortodossi. Un elemento questo che speriamo favorisca finalmente la celebrazione congiunta della Pasqua”.

Quattro anni fa, il 30 ottobre 2015, le cronache romene furono segnate dalla tragedia del Club Colectiv, discoteca di Bucarest in cui morirono 64 persone in seguito allo scoppio di un incendio e al mancato funzionamento delle misure di sicurezza. La concomitanza dell’incidente con la ricorrenza di Halloween generò dubbi e interrogativi in seno agli ambienti ecclesiastici romeni e presso l’opinione pubblica. Ma già allora i vescovi cattolici romeni avevano preso una posizione netta contro il “fenomeno Halloween”, con precise raccomandazioni pastorali dirette a un corretto discernimento nei confronti di una pratica ritenuta l’anticamera all’ingresso in circoli occulti ed esoterici. E non per caso gli utenti romeni di Facebook, in questi giorni che precedono il 31 ottobre, sono regolarmente martellati dagli annunci pubblicitari di fattucchiere e cartomanti. Malgrado ciò, proprio in vista di Halloween, dall’Italia si organizzano viaggi in Transilvania (pure da circoli ricreativi di enti pubblici). Sul web si segnalano mete ben precise: il castello di Bran (che non ha niente a che vedere con Dracula), nei pressi della città di Brasov, dove trascorrere la notte del 31 ottobre o, sempre in Transilvania, la foresta di Hoia Baciu, alla periferia di Cluj-Napoca.

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